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STELLATA, FESTIVAL DELLE CORNAMUSE

StreamPipes2 
 
La canna palustre tipica della pianura ferrarese è la materia prima ‘privilegiata’ per la fabbricazione della 

celebre cornamusa irlandese. Dal collegamento tra la pianura padana e la terra del trifoglio è andato in scena, sabato all’impianto idrovoro delle Pilastresi, “Stream Pipes 

2015”, evento nazionale che ha sancito il gemellaggio musicale con l’Irlanda. 

Nella splendida cornice della chiusa che regola l'afflusso nel Po del canale delle Pilastresi duetti musicali si sono alternati
all’intervento di esperti che hanno illustrato i pregi della Arundo Donax, la canna palustre preferita dai costruttori di uilleann pipes, la tipica cornamusa irlandese. un ‘ponte’
ideale tra il territorio irlandese e la terra della musica celtica, rappresentato in un recital dal maestro irlandese Mikie Smyth e illustrato, per la parte scientifica ed ‘erboristica’, dall’esperto Raffaele Curti. Ospite a sorpresa l’assessore regionale alla Cultura Patrizio Bianchi, che ha annunciato lo stanziamento di un fondo ad hoc per la promozione della musica ‘spontanea’. Nello scenario industriale dell’impianto idrovoro organizzati nel pomeriggio anche laboratori per ragazzi, con maestri artigiani che hanno mostrato l’arte dell’intaglio.

A firmare l’iniziativa sono stati: l'associazione Iupa (Italian Uilleann Pipers Association), il consorzio della Bonifica Burana
(‘padrone’ di casa), con il patrocinio di Ambasciata d’Irlanda e del comune di Bondeno.
“Il territorio ha risposto in maniera molto positiva. La nostra pubblicità è stato il passaparola - dicono gli organizzatori
Gregorio Bellodi e Nicola Canovi -. Da sottolineare anche la grande partecipazione dei cittadini che hanno dimostrato grandissimo interesse per uno strumento che non è del territorio, ma che, proprio grazie alla canna palustre, ne è collegato. Eccellente la qualità della musica, culminata nell’esibizione di Mikie Smyth, confermando che la musica tradizionale raggiunge livelli di competenza e capacità elevatissimi”.
“Uno straordinario evento che ha messo in luce un legame inconsueto e inaspettato: quello tra la musica irlandese e la nostra canna palustre -
ha detto il vicesindaco Simone Saletti -. A dimostrazione di come il nostro territorio sia ricco di risorse preziose e uniche, utili anche a gettare ‘ponti ideali’ con culture e Paesi amici”. Coinvolti nell’evento anche Eire, che organizza il celebre festival irlandese, Lucciole nella Nebbia, struttura ricettiva, San Benedetto in Alpe Folk Festival, gruppo di giovani musicisti toscani, Stefano Rebecchi, wedding planner e la fioreria Corolle.

 

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