Descrizione
Sono generazioni che si uniscono nella conservazione della memoria e nella voglia di pace quelle accomunate dalle celebrazioni per gli ottant’anni dei fatti delle “Donne di Bondeno” del 18 febbraio 1945.
Protagonisti del ricordo del cosiddetto assalto al Municipio sono infatti stati i ragazzi delle scuole medie di Bondeno, i quali nella mattina di martedì 18 hanno messo in scena presso la Sala del Consiglio del Municipio una rappresentazione teatrale dei fatti dell’epoca, impersonando donne e uomini organizzatori della manifestazione.
«Un’esibizione carica di emozioni, speranze e voglia di pace – ha commentato il sindaco, Simone Saletti, al termine della rappresentazione dei ragazzi –. Il mio ringraziamento a tutti i giovani, ai loro docenti in questo caso guidati da Simone Bergamini e alla dirigenza scolastica di Luca Maiorano. Grazie poi a Bracciano Lodi per il suo prezioso intervento e a tutte le autorità e associazioni partecipanti. Di quelle azioni devono rimanerci la voglia e lo spirito di libertà, oltre alla lotta per una vita in pace al riparo dalla guerra e dalle dittature».
Il 18 febbraio del 1945, sul finire della Seconda Guerra Mondiale quando Bondeno faceva parte dei territori dello stato fantoccio alleato con i nazisti della Repubblica di Salò, un nutrito gruppo di giovani donne bondenesi si organizzò clandestinamente in una manifestazione di protesta che si sviluppò davanti e dentro al Municipio per chiedere la sospensione dei rastrellamenti e della leva militare forzata per i loro figli e per chiedere di allentare le maglie del razionamento dei generi alimentari. La protesta, arrivata dentro al Palazzo Municipale, si tradusse nella distruzione di alcune tessere annonarie per la suddivisione dei prodotti alimentari.
«Grazie alla conservazione della memoria e all’ascolto dei nostri nonni o degli anziani riusciamo a tramandare alle nuove generazioni i sentimenti positivi della libertà – ha precisato l’assessore alla Cultura, Francesca Aria Poltronieri –. Negli anni abbiamo cercato di dare la giusta voce ai fatti del 18 febbraio, ad esempio intervistando la compianta Ormea Lupi (figurante nella pellicola “I figli non sono della guerra” del 1956, ndr) e celebrando in Municipio i novant’anni di Lidia Bellodi, purtroppo scomparsa ma autentica protagonista di quegli avvenimenti».
Di fronte a una nutrita platea di associazioni combattentistiche, d’arma e di volontariato, ha ripercorso i fatti storici il presidente Anpi di Bondeno, Bracciano Lodi, il quale ha anche ringraziato l’amico Edmo Mori annunciando la continuazione delle pubblicazioni a doppia firma sulla storia locale matildea. «Conoscere serve per evitare che si ripetano i drammi del passato – ha aggiunto Lodi –. Le ragazze e donne dell’epoca desideravano ardentemente che finisse la guerra e terminassero le violenze. Ricordare aiuta a distinguere ancora meglio tra dittatura e democrazia, tra guerra e pace».
Il 18 febbraio del 1945, a seguito della manifestazione, sette donne furono arrestate e tradotte a Ferrara: quattro furono liberate poche ore dopo, mentre altre tre restarono in carcere sino ai primi di aprile. Determinante nella scarcerazione fu anche il sequestro del Podestà di Bondeno, Giuseppe Golinelli, avvenuta due giorni dopo la manifestazione di protesta: anch’egli fu poi liberato incolume dai partigiani.
I ragazzi delle scuole medie che hanno realizzato la rappresentazione teatrale sono stati: Federico Rinaldi, Gabriele Conti, Lina Khayat, Anna Nicoli, Sabrina Eddahabi, Aurora Carnevali, Melisa Pinzaru, Raihana Abouel Ouafa e Thomas Cattabriga.
Tutti i comunicati stampa del Comune sono consultabili nella sezione del sito dedicata: Novità – Comune di Bondeno