Descrizione
Bondeno sta dicendo addio alla sua vecchia stazione dei treni. Un fabbricato, inaugurato nel 1888 con l’attivazione della linea ferroviaria Sermide-Ferrara, da molti anni collabente, ovviamente inaccessibile, e attualmente in concessione a Fer (che sta eseguendo i lavori di demolizione).
I lavori in corso di demolizione della struttura di via Matteotti, eseguiti dal concessionario, sono propedeutici alla realizzazione futura di nuovi binari di servizio per lo scarico delle merci.
«Prima di essere un fabbricato, è un ricordo di tantissimi di noi che oggi se ne va – commenta il sindaco, Simone Saletti –. Generazioni di bondenesi hanno preso il treno da quella stazione, magari con cadenza quotidiana per andare al lavoro o a studiare nelle scuole superiori ferraresi o all’università. Peraltro – aggiunge il primo cittadino – la vecchia stazione di Bondeno resterà per sempre impressa nella nostra memoria anche grazie alle riprese cinematografiche risalenti al 1975 per la realizzazione dell’opera di Pupi Avati “La mazurka del barone, della santa e del fico fiorone” con protagonisti Ugo Tognazzi, Paolo Villaggio e tanti altri celebri attori dell’epoca (nella finzione narrativa, era la stazione di Bagnacavallo). Al suo posto, in futuro, sarà realizzata un’area più idonea per lo scalo delle merci – conclude Saletti –, che servirà per migliorare la qualità del lavoro nella zona, consentendo una più efficiente sosta dei treni merci, nell’ottica di implementare la competitività dell’area bondenese e il suo posizionamento strategico per gli scambi commerciali con il porto di Ravenna e con l’importante direttrice ferroviaria del Brennero».
Naturalmente, al netto della nostalgia per un pezzo di storia che se ne va, le condizioni attuali del fabbricato non avrebbero consentito in alcun modo un eventuale recupero: la struttura era di fatto un rudere pericolante, senza nessun vincolo paesaggistico operante e già da tempo svincolata anche come bene tutelato dalla Soprintendenza. Poi, presentava un importante danno strutturale all’interno e condizioni igienico-sanitarie precarie per via del copioso guano di piccione.
«Per quanto riguarda il servizio passeggeri, la stazione in corso di demolizione venne sostituita già dal 1999 con l’attuale stazione ferroviaria di via Matteotti – chiosa l’assessore ai Lavori pubblici, Marco Vincenzi –, situata a circa duecento metri di distanza dalla precedente e, anche grazie ai tre binari a disposizione, chiaramente meglio strutturata per l’odierno traffico di passeggeri e merci».
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