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Barriere architettoniche, avanti con i contributi per l'abbattimento

sportello sociale

Sono circa venti i cittadini inseriti nelle graduatorie gli anni scorsi e che sono stati

liquidati quest’anno (secondo un ordine stabilito dalla graduatoria stessa e le risorse effettivamente disponibili), i quali hanno partecipato al bando relativo al superamento delle barriere architettoniche. Un bando che è stato istituito attraverso le risorse messe a disposizione dal fondo regionale “per il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche”, istituito dalla legge regionale numero 24 del 2001. «Il procedimento con cui si stanno progressivamente superando le barriere architettoniche presenti nel nostro ambiente quotidiano è iniziato da lontano, dalla legge 104 del 1992. Da allora – dice l’assessore alle Politiche sociali, Francesca Piacentini – i comuni e gli enti locali in genere, oltreché lo Stato centrale, hanno investito risorse con una finalità precisa: l’eliminazione di tutti gli ostacoli fisici, ma diciamo anche culturali e sociali, che impediscono ai cittadini diversamente abili ed a quelli in situazione di difficoltà (anche temporanea) una compiuta integrazione e una vita rispondete pienamente alle loro aspettative. Il percorso è certamente lungo, ma stiamo lavorando in questa direzione: penso ai progetti del centro diurno L’Airone, ai laboratori di “Cerevisia” e “Free Time”, al progetto “Vita Indipendente”, per esempio, che intendono restituire una parziale autonomia alle persone in difficoltà». Nel caso del bando finanziato dalla Regione, ci sono due nominativi ammessi a finanziamento per l’anno che si sta concludendo, mentre gli uffici provvederanno ad erogare il contributo per coloro che erano in attesa, secondo le graduatorie degli anni precedenti (circa 20 sono stati liquidati nel corso del 2019) per interventi nelle proprie abitazioni necessari a superare le barriere architettoniche. Le “barriere” di cui si parla sono di diverso tipo: scale, impedimenti strutturali all’interno delle proprie abitazioni (sempre di più luoghi di cura per i pazienti in assistenza domiciliare), ostacoli che possono impedire una normale vita a tanti cittadini. «E’ un percorso ancora lungo quello che ci aspetta – conclude l’assessore Piacentini – ma siamo lieti di poter collaborare con gli altri enti e sviluppare insieme una sinergia, al fine di migliorare la qualità della vita delle persone».
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