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Nuova chiesa di Ponte Rodoni: arrivato il progetto definitivo

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«Siamo lieti della presentazione del progetto per la nuova chiesa di Ponte Rodoni. Ad alcuni anni dalla demolizione della chiesa della frazione, che è stata la prima del cratere emiliano del sisma ad essere abbattuta, la comunità riavrà presto il suo luogo di culto». A dirlo è il sindaco Fabio Bergamini, che ha accolto positivamente l’invio del progetto agli uffici comunali, e che è stato redatto dall’architetto Antonino Persi. La nuova chiesa verrà ricostruita mantenendo di fatto la stessa superficie della pianta di quella pre-esistente, abbattuta in una fredda giornata di dicembre del 2012. Dopo sette mesi dal terremoto che colpì il territorio. Ora, a sette anni da quell’evento, la comunità può ricominciare a sorridere. Dal momento che tutto è ormai pronto per dare il via alla ricostruzione del luogo di culto. Il progetto definitivo è stato condiviso con la comunità parrocchiale, in un percorso di incontri che ha permesso di capire le aspettative dei cittadini di Ponte Rodoni, compresi i bambini. Ai quali, si apprende dalla relazione tecnica del progetto, «è stata dedicata molta attenzione, perché loro sono il futuro della comunità». Per quel che concerne le caratteristiche tecniche, la pianta della chiesa sarà classicamente rettangolare, con un abside che la completa. Il fronte principale è previsto a forma trapezoidale, con la copertura in struttura lignea ad un’unica falda. Una soluzione che, nelle intenzioni del tecnici, permette alla prima luce del mattino di entrare attraverso le finestre della parte più alta. Finestre che saranno lunghe ed orizzontali, con parte interna “strambata” tale da permettere alla luce di diffondersi all’interno della chiesa in modo uniforme. Nel collegamento tra la chiesa e la canonica, che verrà conservata tale e quale, anche per consentire un legame all’insegna della continuità con il passato, si troverà una struttura in ferro triangolare. La quale dovrà simboleggiare un campanile e che ospiterà tre campane, che verranno suonate senza oscillazione. L’elemento distintivo del sagrato sarà “l’accoglienza”, che si addice ad un punto di aggregazione dei fedeli, e che sarà coperto. Proprio per dare un segno urbano del portico, in un luogo prevalentemente a vocazione agricola. La superficie occupata dalla nuova chiesa di Ponte Rodoni sarà di 246 metri quadri, e la struttura comprenderà (oltre al sagrato) un ingresso, un’aula liturgica, uno spazio corale, un confessionale ed i servizi. La richiesta per la ricostruzione post-sisma della chiesa era arrivata – per conto della parrocchia “dell’Assunzione di Maria Santissima” di Ponte Rodoni – al Comune lo scorso 10 novembre. Con l’autorizzazione concessa il 4 dicembre dello scorso anno. La ricostruzione verrà effettuata grazie ai finanziamenti dell’Ente commissariale e al ruolo nell'intero procedimento della Curia e del suo ingegnere capo, don Zanella. «Questo è un momento felice per la collettività – conclude il sindaco Bergamini – perché un altro tassello della ricostruzione della vita pubblica del territorio sta per aggiungersi alle opere già inaugurate nel corso del tempo».
 

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