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RAFFAELE, DALLA CRISI ALLA PASTORIZIA

L’AZIENDA FALLISCE E LUI DIVENTA PASTORE. IL SINDACO LO INCONTRA: “ESEMPIO DI CORAGGIO”

Qui il link alla videointervista integrale: https://youtu.be/zl-c-ti1zXc

Ha perso il lavoro dopo decenni da operaio in fabbrica. Ha saputo reinventarsi come pastore, valorizzando la sua passione di una vita, quella per gli animali. E’ la storia di Raffaele Vacchi. 45 anni, vive nelle campagne tra Burana e Pilastri. Con lui le sue 160 pecore e i suoi 5 cani, affettuosissimi, a cui si sono da poco aggiunti quattro cuccioli in cerca di famiglia. A Raffaele e ai suoi animali ha fatto visita ieri il sindaco Fabio Bergamini. “Il suo - dice - è un esempio di coraggio, di determinazione, di umiltà e di intelligenza. La sua storia mi ha affascinato fin dal primo istante che l’ho conosciuto”.
La casa di Vacchi è antichissima, è del 1.600, e l’origine del suo cognome lo è ancora di più (i Vacchi hanno circa 500 anni di storia). Ma da quando è pastore la vita di Raffaele è per lo più all’aria aperta, nel quadrilatero tra Burana, Pilastri, Sermide e Felonica. “Percorro circa 2mila chilometri all’anno”. “La mia passione per gli animali è antica, così quando - dopo anni di lavoro in fabbrica - l’azienda è andata in crisi, ho pensato di fare questo mestiere, che non è solo un mestiere, ma una scelta di vita”. E oggi Raffaele cerca un socio: “Il lavoro non manca: il prossimo anno avrò da badare a un centinaio di agnelli, avere un socio mi aiuterebbe.
Serve gente per bene, che ami e conosca gli animali e che abbia voglia di fare la mia stessa scelta di vita”. “Io, in questa avventura, voglio andare avanti, assolutamente”.
Il consiglio che dà ai giovani è: “Non abbiate paura di cambiare”. “Cambiare è difficile ma è anche positivo. Provate, provate, provate. Se date il massimo in quello che fate, inseguendo le vostre passioni, non avrete mai rimorsi né rimpianti”. “L’aspetto più bello di fare il pastore? Parlare con tanta gente. Intanto che si pascolano le pecore si imparano tante cose dalle persone”.
“Stimo Raffaele, la sua è la storia di un ragazzo che ci ha creduto e continua a crederci e che ha avuto la forza di sapersi ricostruire, provandoci”, ha detto il sindaco Bergamini. “Incontrare Raffale è un’esperienza, per la sua capacità di ascoltare, voglia e curiosità di capire, per la sua grande capacità riflessiva e lucidità nell’affrontare i temi, anche quelli più spinosi”. “La storia di Raffaele interpella personalmente tutti noi, e il suo coraggio sono e saranno, per me, una grande spinta e un grande esempio”.

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